

Sempre più spesso mi trovo a rispondere a domande degli utenti oppure semplicemente leggo messaggi su gruppi di facebook su una tematica “gettonata” e importante: l’ ANSIA
“Mi sento agitatissimo e ho paura di perdere il controllo che ho come la sensazione di tenerlo per un dito pronto a scivolare via.”
“La solitudine mi devasta e ho una continua ansia costante da quando mi sveglio a quando vado a dormire.”
“La mia paura più grande e che ho costantemente tutti i giorni é il tremore continuo facendo piccole azioni come bere.”
“Spesso la mia mente senza quasi il mio controllo si mette a calcolare tutte le possibilità di un qualche tipo evento o situazione arrivando poi sempre a dare maggiori probabilità alla più pessimistica creando in me una forte sensazione di ansia.”
“Il giorno ho un peso al petto che mi toglie il respiro e la notte mi sveglio con un peso allo stomaco.”
Queste sono solo alcune delle frasi che l’esercito degli ansiosi, con varie sfumature sintomatologiche, scrivono online. Soprattutto la maggior parte di loro vorrebbe eliminare l’ansia, partendo dalle cause.
Partiamo dal presupposto che l’ansia non si può cancellare del tutto, come quando eseguiamo il backup del nostro pc. Perché?
Perché l’ansia è una delle reazioni umane più comuni. A livelli moderati serve a stimolarci, ad essere piu attenti, concentrati e a motivarci, a raggiungere i nostri obiettivi. E’ ragionevole affermare che, essendo l’ansia un’emozione tipicamente umana che può presentarsi quando siamo di fronte ad un pericolo (reale o presunto), la linea di confine tra ansia “normale” e ansia patologica risiede nella quantità piuttosto che nella qualità.
Quando l’ansia è troppo intensa e pervade ogni nostra attività quotidiana ed in più contesti della nostra vita (scuola, famiglia, amici, lavoro, ecc..) può causare disagi psicofisici. In tali casi, dunque, l’ansia da “generatrice e spinta verso l’attività” assorbe troppe energie psichiche e diventa limitante.
Siamo tutti un po’ ansiosi?
Diciamo di si, anche se ci sono persone che lo sono più di altre e alcune che lo sono così tanto da condurre una vita drammaticamente difficile.
Per scacciare l’ansia eccessiva bisogna andare a ricercare le cause?
No, non è necessario andare a scavare nel passato. Infatti, è diffusa l’idea secondo la quale la cura della psiche debba passare attraverso l’analisi, lunga e spesso dolorosa, di eventi del passato, dalla nascita fino ad ora oppure dalla famiglia di origine fino al momento attuale. In realtà, grazie al cammino percorso nel secolo scorso della psicologia, sappiamo che è possibile evitare che una persona intraprenda un percorso così profondo, lungo e sofferente che alcuni tipi di terapie di tale approccio implicano. Vi sono anche terapie brevi, come per esempio la psicoterapia strategica: non si tratta di una terapia superficiale e sintomatica, bensì di un intervento radicale, poiché mira alla ristrutturazione delle modalità attraverso le quali ognuno costruisce la realtà che poi “subisce” in qualche modo.
La realtà è in continua trasformazione e non sempre i nostri adattamenti sono adeguati ai cambiamenti che avvengono intorno a noi. I problemi non ci piovono addosso senza sapere da dove, quanto piuttosto esperienze complesse, comuni a tutti gli esseri umani, sulle quali possiamo esercitare un controllo, per lo meno parziale (Fiorenza, 2006).