

Si sente spesso parlare del Training Autogeno – TA, in tanti contesti: clinici, sportivi, lavorativi, ecc… Ma che cos’è? Il TA è largamente conosciuto i tutto il mondo come “tecnica di rilassamento”, in effetti si tratta di un metodo di aiuto psicosomatico creato nel 1932 dallo studioso J.H. Schultz e da lui stesso definito come un “metodo di autodistensione da concentrazione psichica”. Nel TA è presente un aspetto psichico che ha un preciso substrato fisiologico dal quale è inseparabile e, se praticato costantemente e correttamente, può consentire di raggiungere una autosuggestione ed un addestramento psicofisico!
COSA SI INTENDE PER ASPETTO PSICOFISICO?
Il TA è a tutti gli effetti uno strumento di cambiamento che opera a tre livelli:
- Fisiologico, favorendo un riequilibrio del Sistema Nervoso Vegetativo e del Sistema Endocrino, entrambi strettamente connessi ai vissuti emotivi;
- Fisico, migliorando lo stato di benessere e di salute generale;
- Psicologico, aiutando a ristrutturare le proprie reazioni negative e migliorando i vissuti psicologici.
Nel TA la ripetizione degli esercizi in maniera costante (da qui la parola training) permette l’associazione tra la formula ed uno stato psicologico/fisiologico. Vi sono poi dei processi neuropsicologici che intervengono durante la fase di allenamento, come la capacità della memoria umana di rievocare le sensazioni fisiche attraverso le immagini mentali, rendendo reali situazioni anche in assenza di stimoli concreti. Ad esempio, l’allenamento ad immaginare una fonte che scalda una parte del corpo (per esempio il braccio destro) può permettere di ottenere risposte fisiologiche simili a quelle che tale stimolo reale produrrebbe: aumento della temperatura e dell’irrorazione sanguigna della parte, ecc..).
CI SONO CONTROINDICAZIONI?
Si, la prima è la bradicardia, ossia un cuore che batte al di sotto delle 70 pulsazioni al minuto: l’allenamento ad abbassare le tensioni muscolari, infatti, ha effetto anche sulla frequenza respiratoria e cardiaca, se non altro per il fatto che l’organismo, nello stato di riposo, consuma poca energia, per cui se una persona è bradicardica tale allenamento produrrebbe un ulteriore abbassamento della frequenza cardiaca. Per alcune persone questo tipo di vissuto riecheggia per esempio un venir meno di forze fisiche associabili a nausea, capogiri, al sonno ed allo svenire.
La seconda controindicazione è per tutte le persone che hanno spesso esperienze di scissione corporea. Il TA, proprio perché si apprende per distretti corporei (per esempio pesantezza di un braccio, calore di una gamba, ecc) favorisce i vissuti di scissione corporea. Se l’esperienza quotidiana di una persona è quella di non “vere il controllo su un arto. L’esercizio del TA amplifica tale disagio, producendo ansia ed un’amplificazione della sintomatologia di scissione psicotica.
DOVE E COME?
E’ importante svolgere gli esercizi con un abbigliamento comodo e in un ambiente confortevole e silenzioso. Le posizioni che si possono assumere sono le seguenti: supina, in poltrona oppure seduti (“a cocchiere”).
PERCHE’ APPRENDERE E PRATICARE IL TA?
Perché la pratica di questa tecnica migliora il contatto con se stessi e rappresenta una risorsa dalle immense potenzialità per aiutare la mente sia a migliorare le quotidiane performances che ad alleviare disagi psicosomatici di vario tipo. E’ importante che si apprendano gli esercizi sotto la guida di un esperto, per avere la certezza che siano eseguiti correttamente e per fare in modo che si raggiungano gli obiettivi prestabiliti. Per ulteriori informazioni e per provare questa tecnica preziosa per il benessere psicofisico non esitate a contattarmi!